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La cultura gastronomica ischitana è caratterizzata da piatti molto particolari, preparati sia con prodotti tipici della regione, che con quelli originari dell'isola. Prima del boom degli anni Sessanta, Ischia era piuttosto povera, con un'economia che si basava quasi esclusivamente su pesca e agricoltura. Di questo periodo gli abitanti più anziani ricordano ancora il pane con la cipolla e il "o ppane sotto 'e fasule", pane raffermo ammorbidito nel sugo di cottura dei fagioli.
Un altro piatto caratteristico, che ancora oggi viene proposto nei ristoranti di Ischia, era il pesce all'acqua pazza, un tempo preparato con i resti di pesce rimasti attaccati all'amo e conditi con aglio, peperoncino e prezzemolo che oggi ha come base le parti più "nobili" del pesce azzurro.

Il piatto tradizionale per eccellenza, servito nei giorni di festa, è il celebre coniglio di fosso all'ischitana, rosolato con aglio e poi cotto con vino bianco, pomodorini e peperoncino. La passione per questa gustosa ricetta ha mantenuto in vita l'antica tecnica di allevamento nel fosso (buca) che garantisce ancora oggi l'altissima qualità della carne. I viaggiatori buongustai che hanno scelto Ischia come luogo delle loro vacanze resteranno pienamente soddisfatti da questa cucina "autarchica" in cui le prelibatezze gastronomiche possono vantare ingredienti freschi, genuini e rigorosamente ischitani. In questo terreno fertile prosperano inoltre da secoli delle pregiatissime vigne, concentrate soprattutto sul Monte Epomeo, dalle quali vengono prodotti i celebri vini di Ischia: dai bianchi del Forastera e del Biancolella, ai rossi del Piedirosso e Guarnaccia.